Gianfilippo Napolitano, titolare di Movie & Arts ci racconta: "Si tratta di un progetto particolarmente interessante, sperimentale, nato in collaborazione e per Samsung Italia e ha coinvolto un test molto completo sul video VR 360.
Abbiamo coinvolto Fabio Spiranelli, neo entrato nel campionato GP3 in qualità di pilota più giovane del circuito, che come un piota si rapporta nel mondo delle gare motociclistiche in una chiave assolutamente umana.
Il racconto si dipana sugli eventi che avvengono dietro le quinte ma con un un taglio diverso. Infatti non si è ricorsi al tipico racconto del pilota sul circuito e tutta la gara nonché i rapporti con gli altri piloti e la federazione, ma una meticolosa descrizione della preparazione, col punto di vista del meccanico responsabile, e la relazione tesa a costruire qualcosa insieme, tra pilota e meccanico. L'esperienza viene poi rapportata al team completo, verso la moto e il nuovo approccio nel suo affacciarsi come neofita al mondo delle gare di GP3. È la vita di un ragazzo sedicenne sportivo, che vive il nuovo contesto e incontra la squadra e si inizia a costruire assieme."
Tutte le riprese sono state effettuate collocando due telecamere Samsung Gear 360 una sulla testa del pilota e una sul capo del meccanico, mentre lo spazio-tempo copre l'arco di un intero weekend di prove. Questa videocamera è in grado di registrare video e scattare fotografie a 360 gradi, grazie a due sensori CMOS da 15 megapixel con due ottiche fish-eye.
Per la fruizione basta un browser in gradi di rendere questo formato e la visione avviene con i visori per la realtà virtuale. La camera prevede onboard modulo WiFi a/b/g/n/ac Dual Band, utilizzato per le riprese dai droni, assieme alle schede microSD fino a 128 GB.
L'esperimento è interessante anche per la declinazione del tempo narrativo che è stato ridotto rispetto rispetto alle decisioni iniziali ed infatti il filmato ufficiale definitivo in pratica è un documentario di 4 minuti.
Gianfilippo Napolitano sottolinea: "Molto interessante nella realtà virtuale la possibilità di effettuare riprese multi angolatura. Infatti, con questa tecnica fruitiva, l'utente può decidere se seguire il racconto con l'occhio del pilota o quello del meccanico, e scambiare i punti di visuale quando vuole, come creando una regia personale a stacco tra le due camere.
Quindi il progetto iniziale prevedeva una doppia visione su 360 anche se alla fine si è deciso di fondere i due punti di vista in un film unico così da rendere più semplice il tutto."
Un software apposito permette di effettuare le necessarie conversioni, mantenendo il formato 360, e poi il montaggio avviene in modo tradizionale (offline-online "compattato") su Adobe Premiere che poi restituisce il formato finale nello standard necessario. Un apposito plug-in nella suite di Adobe e su After Effects permette di realizzare tutta la titolazione necessaria,il retouching, e la correzione in compositing con cui l'immagine viene "esplosa" per poterla lavorare. Poi la ricompone in 360 e da qui si effettua l'export in MPEG 4 in 4K con risoluzione 3840×1920 pixel a 30 fps.
Gianfilippo conclude: "La velocità con cui sono richieste molte riprese di questo tipo, quasi giornalistico, ha imposto l'uso di device di ripresa molto leggeri, pratici come in questo caso e per nulla intrusivi.
Tutti i produttori di contenuti cercano nuove strade per esplorare nuove vie di revenue e questo esempio di VR 360 è una delle vie da percorrere, vista anche la crescita dello streaming che può supportare questo formato."
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