Venerdì, 30 Marzo 2012 13:26

Intervista ad Agostino Pellegrino, Presidente di Unapost, Unione Nazionale delle Post Produzioni Audiovisive

nella foto: Agostino Pellegrino nella foto: Agostino Pellegrino

di Roberto Landini [articolo in uscita su Millecanali Ed. ilsole24ore, tutti i diritti sono riservati]

A tre anni circa dalla nascita “sulla carta”, oggi vi descriviamo in queste pagine l'Associazione “Unapost”, una importante iniziativa che parte da Milano ma coinvolge tutto il territorio italiano e più avanti anche l'estero. Vede coinvolte -al momento- una trentina di aziende tutte dedicate alla post produzione, soprattutto pubblicitaria, ma non solo, con interessanti prospettive e una “vision” comune. Ci siamo tolte alcune curiosità interpellando direttamente il Presidente dell'Associazione, Agostino Pellegrino.


 
[Millecanali] Cosa è Unapost e in cosa si distingue, diamo un po' di numeri.
[Agostino Pellegrino] L’Unione Nazionale delle Post Produzioni Audiovisive, denominata Unapost, nasce dall’incontro dei rappresentanti di alcune delle più importanti aziende milanesi del settore e che ne sono i 7 soci fondatori: Anteprima Video, Edi, Green Movie, MyAvalon, Square , You_Are e XLR8. E’ Presieduta da Agostino Pellegrino, Vice Presidente, Alfredo Palumbo, rappresenta circa 40 milioni di euro di fatturato annuo, occupando circa 300 addetti.
Di comune c'è anche che gli associati investono tra il 10% e il 15% del fatturato totale in nuove tecnologie e aggiornamenti e oltre il 3-5% in ricerca, sviluppo e sperimentazione. Dopo 3 anni oggi Unapost conta quasi 30 aziende associate, segno che la serietà degli obiettivi e delle regole da rispettare viene condivisa da molti all'esterno e percepita da tutti gli associati come un'esigenza.
 
[M] Cosa spinge aziende apparentemente in competizione a trovare un terreno comune e associarsi?
[A.P.] Le motivazioni iniziali sono molto semplici: la trasformazione dei più quotati e affidabili tecnici, digital artist e vfx supervisor - che negli anni passati hanno fatto la differenza nelle aziende dove hanno lavorato - in gestori e/o proprietari delle varie società di post produzione ha fatto sì che ci si rendesse conto di quanto fosse importante intraprendere un rapporto di collaborazione e varie sinergie fra tutte le aziende del settore al fine di innalzare il livello professionale e qualitativo dei servizi offerti al mercato.

[M] Quali sono i mezzi che avete scelto per arrivare a questa importante meta?
[A.P.] Abbiamo messo a punto una serie di finalità di Unapost che sono essenzialmente riconducibili ai seguenti punti:
    1.    favorire le relazioni tra gli associati per lo studio e la risoluzione dei problemi di comune interesse;
    2.    promuovere e tutelare gli interessi morali, sociali ed economici dei soci nei confronti di qualsiasi organismo sia pubblico che privato;
    3.    valutare e risolvere problemi di carattere organizzativo, economico e sociale;
    4.    promuovere proposte di attività e progetti formativi nel settore dell’attività degli Associati;
    5.    valorizzare la categoria dei laboratori di Post Produzione dal punto di vista professionale, “politico” e giuridico;

[M.] Interventi, quindi, soprattutto verso l'”esterno”; e verso l'”interno”, avrete certamente creato una serie di requisiti cui i soci devono rispondere.
[A.P.] Le regole che abbiamo creato e cui abbiamo aderito determinano severi requisiti tecnici e professionali al fine di tutelare i clienti, garantendo la presenza nell’associazione solo di quelle strutture che dimostrano alta professionalità, competenza e qualità nel rispetto del rapporto con i prezzi applicati.
Intendiamo anche favorire collaborazioni e scambi di conoscenze con strutture estere nell’ambito delle procedure e delle tecnologie applicate.
Uno dei nostri obiettivi principali è far rispettare una sana concorrenza che, in ogni ambito, è sinonimo di stimolo al miglioramento dei prodotti e dei servizi offerti e, nel contempo, promuovere collaborazioni, scambi di conoscenze e condivisione delle risorse tecniche tra le aziende che aderiscono all’associazione.
Insomma, in un momento difficile come questo, il tentativo ma soprattutto la volontà è quella di aiutarci a vicenda, da un lato trovando migliori servizi comuni e accordi commerciali, come per esempio quello già stretto con ADStream, società che si occupa del delivery digitale dello spot (tapeless), così come arrivare a un marchio che possa “certificare” la professionalità di tutti gli associati e quindi, sì, “fare la differenza”.
 
[M.] E' giusto pensare che maggiore il numero degli associati, maggiori saranno i vantaggi al cliente? O intendete piuttosto essere molto selettivi verso i nuovi associati?
[A.P.] Il nostro obiettivo principale non è quello di acquisire nuovi associati a tutti i costi ma di accogliere solo chi è in grado di fornire servizi di post produzione di qualità e nel rispetto delle regole.
Ecco alcuni esempi: tutti i nostri associati devono avere personale legalmente "contrattualizzato" ed essere in regola con i vari pagamenti dei contributi e delle tasse.
Tutto il software utilizzato deve essere regolarmente acquistato e fornito di licenza d’uso, non bisogna avere interessenze societarie o essere “emanazione” di case di produzione o agenzie pubblicitarie per evitare conflitti di interessi e poter “fare della sana concorrenza”.
Tutto questo ci deve portare ad essere certi che tutti gli associati, gravati dallo stesso tipo di spese e oneri, possano “gareggiare” e presentare preventivi contando solo sulla qualità del proprio lavoro, sulle soluzioni realizzative dei progetti da sviluppare senza temere che qualcuno possa fare dumping e “vincere” soltanto perché abbassa i prezzi.
 
[M.] Avete in fieri qualche altra attività o finalità sempre a livello di gruppo?
[A.P.] Per quanto riguarda i fornitori sono stati stretti accordi commerciali e di collaborazione con alcuni dei più importanti marchi da noi utilizzati, ad esempio con agevolazioni nell’assistenza in caso di problemi tecnici, come risposte entro poche ore e macchine sostitutive a disposizione.
Poi, sempre per gli associati, e sempre a livello di assistenza, siamo riusciti a migliorare i contratti di “maintenance” sotto forma di mesi aggiuntivi, anche gratuiti, oltre a quelli standard. Stiamo cercando di studiare la fattibilità di tenere corsi di formazione a basso costo - con la possibilità di renderli gratuiti per i più meritevoli - che potranno creare nuovi operatori tecnici per le nostre aziende oltre a fornire approfondimenti e aggiornamenti per quelli già al top.
 
[M.] Che futuro prevedete per voi e il mercato e quali iniziative metterete in cantiere per diventare ancora più competitivi?

[A.P.] Ormai ci sembra evidente che i tempi in cui il mercato era decisamente più ricco e poteva spendere di più sono passati e difficilmente torneranno. Abbiamo riflettuto molto, ultimamente, per trovare delle soluzioni che consentissero ai clienti di ritrovarsi alla fine con dei costi non troppo elevati. Certamente una delle strade più semplici da perseguire potrebbe essere quella della riduzione dei prezzi dei listini ma questa soluzione non è attuabile per i seguenti motivi: i costi che sostengono le nostre strutture (apparati, affitti, energia, connettività, personale addetto, etc) continuano ad aumentare e anche se le recenti tecnologie hanno ridotto i prezzi delle nuove “macchine”, hanno, di contro, fatto lievitare i costi per la trasformazione delle nostre strutture tecniche, coinvolgendo dischi, reti, sistemi di storage, software di archiviazione e gestione, etc.
Sono costi “invisibili” nei nostri listini ma che di fatto pesano sui nostri conti. In queste condizioni se si vuole ad ogni costo “spendere meno” c’è il rischio che il cliente si trovi da un lato a lavorare con strutture poco affidabili, dove probabilmente si utilizzano software “non ufficiali”, senza backup o archiviazioni di sicurezza o dall'altro in strutture che magari non sono in regola con i contributi assicurativi per il proprio personale perché non continuativo e, in tal senso, potrebbero non garantire un adeguato livello qualitativo.
 
[M.] Varie problematiche di non facile risoluzione. Come avete risposto a queste “annose faccende”? Cioè a quali interventi strategici immediati di Unapost state pensando?
[A.P.] Per mantenere elevati livelli di qualità, professionalità e affidabilità nell’esecuzione e nella consegna dei nostri lavori a prezzi contenuti, secondo noi bisogna puntare sulla “trasparenza” di tutto il workflow interessato alla realizzazione di uno spot (Cliente - Agenzia – CdP – Postproduzione – Agenzia - Cliente) e quindi “razionalizzare” la filiera. E’ per questo che stiamo collaborando con il Direttore Generale dell’UPA – Giovanna Maggioni – per trovare un accordo per un contratto diretto tra utenti e postproduzioni con allegato uno schema di preventivo univoco così che ogni cliente possa comprendere meglio tutti i costi che gli vengono esposti e dove ognuno può offrire i giusti prezzi e markup esclusivamente sul proprio lavoro.
 
[M.] Un futuro -quindi- potenzialmente ricco di nuove opportunità anche grazie ai vostri interventi. E il mercato “là fuori” si muove o sta “sta alla finestra”? Ci sono nuove possibili direttrici di business da percorrere?
[A.P.] Sappiamo che a medio termine saranno sempre più numerosi i broadcaster che trasmetteranno i propri contenuti televisivi in HD e quindi, ci auguriamo, lo saranno anche gli spot pubblicitari. La superiore qualità visiva sarà certamente palpabile e tutti i seri post produttori potranno lavorare sfruttando al massimo le proprie strutture tecniche potendo comunque garantire ai propri clienti tempi di realizzazione veloci e professionalità di un certo livello.
Sky ha intanto lanciato un canale interamente in 3D stereoscopico e ci aspettiamo che gli inserzionisti provino a sposare questa nuova tecnica di comunicazione così da approvare progetti di spot pubblicitari che potranno essere fruiti -oltre che al cinema- anche in tv.
Voltando pagina e guardando agli ultimi avvenimenti riguardanti la crisi mondiale dell’economia e ai fatti politici di casa nostra ci auguriamo che possa arrivare un periodo di stabilità lavorativa che unita alle iniziative di cui abbiamo parlato prima, soprattutto trasparenza e riduzione della filiera, ci permetterà di crescere e di affrontare il futuro con più tranquillità potendo finalmente essere liberi di investire sulle tecnologie e sul nostro personale qualificato che sono l’unica strada per garantire un futuro alle nostre aziende.
 
[M.] A breve è previsto il lancio del nuovo sito www.unapost.it ; quali sono le principali finalità?
[A.P.] Finalmente il sito potrà farci comunicare direttamente con il mercato. Sarà un’importante vetrina che ci porterà ad essere contattati e a far conoscere anche all’estero le strutture associate.
Di fondamentale importanza è la descrizione delle regole e degli obiettivi che Unapost e i propri associati hanno sottoscritto ed intendono perseguire e che sarà certamente apprezzato dai nostri interlocutori. Per far capire meglio a tutti i nostri clienti le problematiche del nostro lavoro intendiamo anche spiegare in un linguaggio semplificato le varie fasi del nostro workflow facendo comprendere anche alle persone meno “tecniche” cosa vuol dire “anamorfico”, stereoscopia 3D, la differenza fra file della RED, della Alexa o della Phantom con le relative problematiche di importazione ed esportazione verso l’offline, l’online e il grading, etc.
Ci sarà un’importante area dedicata agli operatori Free lance che sono stati già “testati” dagli associati e che con una breve descrizione e valutazione (qualità, puntualità, affidabilità) potranno essere interpellati per collaborare con tutti noi.
Presto vorremo anche esporre un “capitolato” tecnico riportante le voci e le sale normalmente utilizzate per eseguire le lavorazioni richieste in modo che i nostri clienti e il mercato in generale possano comprendere meglio i preventivi ricevuti dalle diverse postproduzioni potendosi basare su termini di paragone uniformi. Sarà un portale che rimanderà anche ai siti web alle singole società appartenenti ad Unapost e potranno essere pubblicati anche i migliori video dell’anno e/o interviste o servizi speciali in ordine ad eventi di particolare rilevanza.

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