Martedì, 28 Maggio 2013 17:11

"Cerchiamo di rompere lo schema di lavoro tradizionale" Adolfo Navire, MyAvalon

"Siamo in 7 più altri "esterni" che vengono coinvolti quando il progetto lo richiede". È Adolfo Navire di MyAvalon a descriverci la sua struttura di post produzione fondata nel 2000 assieme a Roberta Caimi, a Milano.

[Articolo in pubblicazione su Millecanali, ilsole24ore, diritti riservati]

"In passato avevo avuto avuto l'opportunità di lavorare per molti anni per il gruppo BlueGold, e dal 1989 in avanti sono stato sicuramente uno dei primi ad avere la fortuna di utilizzare le tecnologie digitali. Roberta invece viene da esperienze di agenzie e case di produzione.


Successivamente ci era stata affidata l'opportunità di progettare e gestire una business unit all'interno del gruppo Interactive, completamente autonoma e del tutto dedicata a servizi innovativi di post produzione. Anche la gestione clienti era totalmente autonoma ed eravamo considerati la punta di diamante del Gruppo, dedicati alla pubblicità.
Qui ci siamo "consolidate le ossa" ed è stata sicuramente una grande opportunità, ma da un certo punto in poi entrambi abbiamo sentito l'esigenza di fare qualcosa di nostro e abbiamo pensato di staccarci.
Prima di allora gli investimenti richiesti da una struttura di post, per macchine e software, erano davvero impossibili da sostenere per chi non avesse alle spalle grandi investitori: anche solo per una configurazione di base erano necessari miliardi di Lire e non a caso esistevano solo due grandi gruppi.

Il salto
Quindi, dopo il lavoro per una decina d'anni all'interno del gruppo Interactive come "special effect supervisor" e gestore di Avalon, assieme a Roberta Caimi che vantava esperienze di produzione e di agenzia, attorno al 2000, vista la diminuzione dei costi delle macchine, ci è sembrato il momento giusto di fare questo passo.
Lei fin dall'inizio si è occupata della parte gestionale in qualità di producer e di coordinamento del lavoro, mentre io mi sono preso cura dalla parte operativa, e della supervisione operativa.
Così ci si è spostati nella nuova avventura con MyAvalon nella nuova sede di via Maroncelli al 12 a Milano, basata sul grande tesoro dell'esperienza pregressa.
Ovviamente il know how è stato travasato e si è rimasti fedeli alla clientela tipica, ossia la pubblicità, anche se sono capitate altre esperienze in settori adiacenti, sempre in ambito della post produzione audiovisiva e televisiva, comprese sigle e altro.

I tratti
La specifica aziendale più forte è rimasta nel compositing e negli effetti speciali anche se il mercato si è molto modificato nel corso degli ultimi anni e oggi è particolarmente stanco visto che soffre della crisi economica generale.
I ricavi si sono contratti enormemente rispetto al passato, gli investimenti si sono abbassati e a mio parere è che non torneranno mai più livelli precedenti in quanto il cliente è ormai abituato a spendere meno e non tornerà mai più a spendere cifre superiori anche nel caso di una grande ripresa economica. Infatti oggi la qualità garantita dalle strutture di post professionali è molto elevata e ormai scontata; un certo appiattimento è stato favorito dalla tecnologia che ormai è alla portata di chiunque.
Il mio parere è che oggi Milano sia zeppa di post produzioni di ogni dimensione che possono vantare tecnologie praticamente pari, dove le differenze ormai si misurano soltanto nel numero di macchine e non nella tipologia.
Tuttavia, praticamente nessuno riesce a vantare alcun tratto specifico come punto di forza tecnologico.
Oggi la tecnologia non fa più la differenza mentre è l'"uomo" che fa scegliere una struttura piuttosto che un'altra e la scena vanta situazioni molto diffuse davvero di alto livello.

Le discriminanti
Rimane ancora come fattore discriminante l'esperienza che conta ancora moltissimo e altrettanto importanti sono la gestione del cliente e il servizio che si è in grado di garantire.
Onestamente non mi sento di affermare che abbiamo un'"esperienza unica", però sicuramente abbiamo vissuto tutta la crescita di questo settore fin dall'inizio, come pochi altri possono vantare.
Oggi MyAvalon punta molto sui servizi al cliente oltre che sulla qualità che -come dicevamo- diamo per scontata. Versiamo la nostra esperienza in tutti i lavori per trovare sempre le migliori soluzioni tecniche e artistiche.
In molte situazioni diventiamo anche dei partner col cliente e ci troviamo a lavorare in completa autonomia vista la fiducia ricevuta.
Spesso i clienti si fidano e si accontentano di visionare il materiale a distanza.
Entro breve, in questa direzione, sarà completamente operativo un sistema proprietario nato per dare la prossimità al cliente di seguire a distanza e in real time direttamente tutta la lavorazione.
Il cliente potrà seguire tutto da qualsiasi sede e anche in viaggio, dare indicazioni e approvare tutto a distanza e con qualità video più che sufficiente.

Il futuro
Per rompere ulteriormente lo schema di lavoro tradizionale, sulle tracce dei più nuovi software che sono sul mercato, punteremo anche su una nuova configurazione del lavoro: infatti la tipica post produzione pubblicitaria ha sempre teso a suddividere il lavoro e distribuirlo su molte sale, data la specializzazione di ciascuna, telecinema, on-line, off line, compositing, 3D, etc, realizzando ogni segmento con singole macchine e singoli software molto specializzati e variamente costosi.
Oggi la differenza tra queste aree si è affievolita e sfumata coi nuovi software in commercio che vantano al loro interno praticamente tutto.
Alcuni software high end oggi racchiudono tutte le funzioni che prima erano suddivise su varie macchine.
Segmentare il lavoro su più sale diventa quindi spesso anti economico ed inutile, a patto però di avere operatori in grado di eccellere nei vari aspetti della lavorazioni.
Questo concetto risulta inoltre coerente con la generale tendenza di contenere il più possibile i costi mantenendo una qualità altissima e offrendo lo stesso servizio sempre al prezzo più basso.
Infatti, come in qualsiasi azienda in qualsivoglia settore, questo è il momento di razionalizzare i costi.
La struttura diventa ancora più agile e quando serve ci si affida anche all'operato del free-lance.

Come lo facciamo
Per noi è importante capire quello che il cliente ha in mente; non sempre è facile, quindi è indispensabile parlare molto con i creativi o i registi per interpretare il loro pensiero.
Poi prepariamo dei test con supporto di animatic e dei pre compositing e utilizzando materiali interni cerchiamo di arrivare a capire esattamente quello che il cliente si aspetta da noi.
Poi si passa agli stadi successivi tipici e partendo dai file del girato a volte realizziamo direttamente anche il color grading internamente con Lustre, proprio per superare tutti i tipici problemi che sorgono quando questa procedura viene affidata all'esterno.
Una volta effettuato il color grading, col materiale all'interno di Flame, siamo in grado di intervenire in tempo reale se e quando c'è bisogno di modificare qualcosa.
Quindi oggi per il tipico lavoro sono impegnate solo tre suite seguendo la tendenza delle software house che, come dicevamo, suggeriscono un solo software per fare tutto.
Questo farà certo nascere la richiesta di figure professionali in grado di eseguire tutti i livelli della lavorazione e potenzialmente diventerà uno stimolo con nuove possibilità di impiego per le nuove generazioni che vogliono iniziare questo lavoro.

Come lo faremo
In teoria le figure tradizionali del compositor, dell'editor, del colorist classici dovrebbero - secondo un lento processo - svanire in funzione di persone in grado di svolgere tutti questi compiti della lavorazione ad alti livelli.
Questo mi sembra un po' un indicatore di un cambio di mentalità necessario che porterà ad aprirsi al futuro cercando di capire come sono cambiati i modi di lavorare.
I tempi sono già cambiati ed è necessario smettere di pensare di voler per forza mantenere uno status quo con i clienti che devono seguire quel che la post produzione propone: secondo me oggi è necessaria una maggiore flessibilità soprattutto operativa e a livello di mentalità.
Nuovi modi di lavorare favoriscono la nostra professionalità che ha ancora un peso determinante ma non può imporre le nostre modalità.
In pratica penso che ci verrà richiesta ancora più qualità nel servizio, ma allo stesso prezzo.

La pianta
La struttura operativa di MyAvalon è distribuita su due livelli, compatta, al piano meno uno raccoglie la sala riunioni, il magazzino, la sala macchine, le aree di off-line e di creazione effetti visivi, mentre al piano superiore sono situate le sale on-line quelle di composting con Lustre, Flame, una sala per la computer grafica, l'amministrazione e la zona dove viene effettuato l'encoding per la delivery nei vari formati utili.
Il periodo d'oro degli effetti speciali negli anni dal 90 al 2000 è ormai terminato. Oggi i lavori molto basati sugli effetti speciali sono decisamente in netta diminuzione e in percentuale c'è molto più lavoro di edizione.
Ritengo che si siano state aperte molte strutture di post basate su macchine bellissime ma tutto sommato le metodologie di lavoro sono ancora troppo tradizionali."

Perchè Unapost
MyAvalon è tra i fondatori dell'Associazione Nazionale delle Post Produzioni, una associazione che nasce per affrontare determinate problematiche del mercato.
Il parere di Adolfo Navire è che: "È molto positivo il fatto che ci incontriamo e discutiamo delle problematiche che si incontrano ogni giorno, si cercano soluzioni in comune e vengono proposte delle scelte intelligenti su come affrontare tematiche che coinvolgono i clienti, i costi, le procedure tecniche. Non a caso di recente è stata risolta la problematica di una calibrazione comune e standard del colore dei monitor così che il cliente ritrovi la stessa qualità in qualsiasi struttura di post scelga di lavorare, se questa è aderente all'iniziativa Unapost.
E gli spunti e le iniziative su cui lavorare e trovare accordi sono sempre molti.
In pratica ritengo sia un onore far parte di una associazione che garantisce al cliente alcuni standard precisi, di qualità, di servizio, di costi.
Uno dei punti su cui Unapost può ancora svilupparsi è proprio quello dei freelance: stiamo infatti lavorando per creare un mercato dei freelance a Milano e in tutt'Italia che sia a disposizione dei soci.
Questo ci permetterà di creare nuovi posti di lavoro e al tempo stesso di poter contare su un pool di giovani molto preparati che ora sono sparpagliati. Vogliamo che costituiscano un serbatoio, una risorsa da cui potere attingere ancora di più in futuro così da poter offrire ai clienti soluzioni di lavoro che siano ancora più snelle e sopportare costi fissi ancora più bassi ma con una dose elettrizzante di creativi pronti e freschi.
Unapost in questo può avere il ruolo di hub determinante che consentirà alle strutture di post di fare da ponte verso il mercato, creando dei professionisti, seguendoli nella crescita e offrendo loro lavoro così da chiudere il cerchio, anche se purtroppo in Italia la formazione risente di molti fardelli burocratici.
I freelance sono sicuramente una forza dirompente per il futuro, non a caso personalmente dovessi ri-aprire in questo momento una struttura da zero, cercherei di riconfigurare tutto pianificando una fusione tra le sale ancora maggiore per una integrazione totale del lavoro e ricercando professionisti basati su una competenza e una flessibilità superiore a quella di oggi, cross-funzionale; in pratica, operatori in grado di affrontare tutte le varie fasi del lavoro con la giusta competenza, senza necessariamente eccellere in alcun tratto."

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