Giovedì, 22 Maggio 2014 16:18

Il futuro di Unapost, l'Unione Nazionale delle Post Produzioni Video

"Non stiamo mai fermi e abbiamo le idee chiare"

Con sede legale ed ufficio in Milano – Via Cellini, 2/B, l'Unione Nazionale delle Post Produzioni Video, in breve denominata UNAPOST (http://www.unapost.it), nasce dall'incontro dei rappresentanti di alcune delle più importanti aziende milanesi del settore.
Responsabili, dirigenti e titolari delle più importanti case di post produzione hanno, da qualche anno, intrapreso un rapporto di collaborazione, il cui fine principale è lo scambio di conoscenze e competenze tese ad innalzare in modo congiunto e coordinato il livello professionale e qualitativo dei servizi offerti al mercato della post.


A distanza di 6 anni dalla fondazione di questa associazione abbiamo chiesto al suo Presidente, Agostino Pellegrino, di tracciare un breve bilancio delle attività, verificare l'efficacia delle linee guida e indicare possibili sviluppi in futuro.

Agostino Pellegrino: "Stiamo cercando di portare sempre più l'Associazione verso una maggiore qualificazione a vari livelli, partendo prima di tutto da una più attenta e specifica valutazione degli associati.
Ci rivolgiamo -per tradizione- solo ai seri protagonisti del settore e, oggi, possiamo confermare che i punti inizialmente individuati come basilari sono stati confermati in toto.
Non a caso, a distanza di tempo, ci sentiamo sulla strada giusta e ribadiamo i concetti che ci hanno spinto ad associarci, come il favorire le relazioni tra gli associati, teso allo studio e la risoluzione dei problemi di comune interesse, la promozione e la tutela degli interessi morali, sociali ed economici dei soci nei confronti di qualsiasi organismo sia pubblico che privato.

Selezione naturale
E poi ci siamo associati per valutare e risolvere i problemi di carattere organizzativo, economico e sociale e continuiamo a promuovere proposte di attività e progetti formativi nei settori di interesse, ossia soprattutto la post e gli effetti speciali.
Determinante rimane la valorizzazione della categoria dal punto di vista professionale, "politico" e giuridico. E in prima fila confermiamo la volontà di creare un "marchio di qualità", un "segnalino di riconoscibilità" determinato da severi requisiti tecnici e professionali. Il fine è sicuramente tutelare i clienti, dato che l'associazione accoglie solo strutture che dimostrano alta professionalità, competenza e qualità in molti modi, prima di tutto nel rispetto del rapporto qualità/prezzo.
Infatti la comodità di potersi approcciare al mercato in modo più indipendente, ossia senza rispettare alcuni requisiti tecnici ed economici, ha spinto talora qualcuno -all'esterno dell'associazione- a limare sui costi, così da diventare non tanto più competitivo ma fuori mercato per chi -all'interno dell'associazione- deve rispettare determinati canoni e garanzie.
Quindi, il primo concetto all'ordine del giorno e del futuro di Unapost rimane che chi è all'interno dell'associazione deve rispettare in modo assai severo determinati diktat, gli stessi decisi in partenza e chi sta al gioco deve impegnarsi ancora di più. Non a caso abbiamo in attivo tutta una serie di controlli sugli associati, come l'analisi dei bilanci, ne verifichiamo la regolarità contributiva attraverso la documentazione ufficiale, controlliamo il Durc che deve essere recente e altro ancora.
In pratica, al di la della libertà di lavoro nella propria azienda, chi desidera associarsi deve sapere che deve proporsi al mercato con una struttura che propone prezzi "veri" perché sono il frutto di cento voci indispensabili. Il cliente finale a sua volta sa che la garanzia che gli viene offerta è che il lavoro viene eseguito a regola d'arte con dei professionisti che ricevono regolare stipendio e che l'azienda alla quale si è rivolta è in regola con i requisiti di legge e fiscali. È chiaro, altresì, che se qualcuno sul mercato si permette di lavorare a prezzi decisamente inferiori, non può farlo senza far insorgere qualche dubbio sulla legittimità di alcune procedure impostate (contributi non pagati, personale non in regola, software non licenziati, etc).

La linea editoriale
L'idea di fondo è continuare a cercare di difendere al meglio la categoria e fare muro grazie alla volontà di distinguerci proprio sulla "linea editoriale" di correttezza e qualità sempre perseguita, che per il cliente significano "dormire sonni tranquilli e massimo della qualità e professionalità nei risultati.
Le problematiche che continuano a riproporsi e che Unapost cerca di risolvere sono legate ad argomenti pratici. Giusto per fare un esempio, citiamo gli ordini che si ricevono dalle agenzie. Ormai ci si è quasi rassegnati sul fatto che sia impossibile riceverli in tempi "umani".
In pratica, ogni volta che un lavoro viene fisicamente effettuato andrebbe fatturato nel mese, ma se non arriva il relativo ordine di lavorazione dall'agenzia, la casa di post produzione non può emettere fattura anche se il lavoro è stato completato. A volte questi ritardi durano persino mesi, in quanto le agenzie a loro volta devono aspettare un ordine di commessa da parte del cliente: in pratica questo diviene un meccanismo diabolico in cui molti ci marciano e ne approfittano.
Qualcosa di simile avviene nei pagamenti, ossia ci si sente dire "io pago te una volta che sono stato pagato a mia volta". E il circolo diventa vizioso.
Abbiamo cercato a lungo la soluzione anche per vie legali ma lo Stato, di fatto, non tutela le aziende (essendo lui stesso un cattivo pagatore per tradizione). Questo è un concetto impossibile da accettare, in quanto una struttura seria che lavora deve pagare i propri dipendenti e i propri fornitori regolarmente ogni mese e la professionalità costa.
In questa catena sicuramente qualcuno ritarda i pagamenti per utilizzare quei soldi per altre iniziative esterne al discorso, così mettendo in sofferenza le aziende che lavorano seriamente, secondo etica. Non esiste alcuna legge che imponga i pagamenti entro un tempo stabilito o se esiste non ci sono le sanzioni e quindi diviene del tutto vana.
L'unica strada qui -in cui ci siamo impegnati e continueremo- è effettuare delle pressioni sul legislatore affinché si risolva questa annosa situazione per modificare un meccanismo diabolico in cui le aziende di post produzione si trovano a fare da banche per altri.

Verso il domani
Altri fronti su cui ci stiamo muovendo come Associazione è cercare di affrontare le gare ad appalto. Vorremmo infatti innescare un meccanismo eticamente corretto e non a caso abbiamo portato una proposta precisa alla direzione dell'UPA. Vogliamo che alcune modalità siano rispettate in questo frangente. Per esempio chiediamo che chi viene interpellato e partecipare alla gara sia a conoscenza di tutti gli altri che partecipano alla gara stessa, così da conoscere i competitor e comprendere meglio il progetto fino a valutare se è interessante partecipare o meno.
La presentazione dei preventivi vorremmo che avvenisse su un portale, di cui la stessa unapost può prendersi cura, gratuitamente, o anche su un portale del cliente, dove le varie modalità -e tutto quanto- siano alla luce del sole, come per esempio le consegne dei preventivi stessi. Questo consentirebbe di "non lasciare aperte finestre" a meccanismi strani e ai tipici e imprevedibili "giochetti all'italiana".
Chi partecipa alla gara deve presentare un Durc, non più vecchio di due mesi. Sembrano cose semplici e ovvie, ma persino in questo frangente qualcosa tende a incepparsi, e tutto diventa faticoso. Ecco perché ci si deve muovere a livello di associazione, per potere avere voce in capitolo e fare muro."

Didascalia
"Insisteremo ancora su gli aspetti comportamentali di chi vuole entrare a far parte di Unapost, l'Unione Nazionale delle Post Produzioni Video, e abbiamo bisogno di garanzie a salvaguardia degli associati, dei clienti e dell'intero assetto della post." Agostino Pellegrino presidente Unapost.

"Siamo aperti e continuiamo nella valutazione tecnica e commerciale dei nuovi partner che bussano ad Unapost, sulla loro validità e affidabilità, a beneficio di tutti i soci."

"Tutto il comparto lotta coi prezzi e il difficile è capire come rimanere negli standard perché se un'azienda riesce a fare dei prezzi troppo bassi significa che non rispetta determinati requisiti."

Unapost nasce per promuovere collaborazioni, scambi di conoscenze e condivisione delle risorse tecniche tra le aziende associate che lavorano nella post produzione.