Sabato, 23 Agosto 2014 07:45

Adriano Mestroni BAND

Agosto 2014. "Negli ultimi tre anni la pellicola è del tutto sparita dalla scena della post produzione, per lo meno dal nostro punto di vista, soppiantata definitivamente dall'eletronica e le macchine da presa digitali, infatti nel 2014 si parla di zero percento di girato in pellicola."

Parla Adriano Mestroni, noto colorist internazionale e socio co-fondatore della struttura di post produzione milanese "BAND", associata ad Unapost, Unione Nazionale delle Post Produzioni, delineando le ultime tendenze di questo mercato.

"Sempre nel panorama delle macchine da presa, Alexa è lo standard che per noi domina al momento nella produzione di contenuti. Poi seguono la RED e qualche altra macchina che si affaccia ora sul mercato per impieghi soprattutto nei droni, infatti qui viene utilizzata la Gopro, anche se noi consideriamo la qualità ottenuta davvero troppo bassa rispetto i nostri standard.
Sembra tuttavia che ormai a volte non se ne possa fare a meno, proprio per le dimensioni della macchina stessa e la spettacolarità delle riprese che si ottengono.
Anche il marchio Panasonic si è affacciato con nuovi modelli, per noi validi, mentre abbiamo testato la camera Blackmagic in 4K che per le nostre esigenze ho trovato personalmente un po' deludente rispetto alle aspettative, soprattutto per la latitudine di posa che nella pubblicità deve essere molto elevata.
I file dalla Alexa ci arrivano in 2K e non più in HD, così ad oggi abbiamo visto aumentare il dettaglio e la definizione dei prodotti.
Ogni tanto lavoriamo coi file Raw dell'Alexa a 2800 righe (3K), come nel caso di un recente cortometraggio di 4 minuti di Park Chan-wook, il regista coreano che ha girato Old Boy, premio a Cannes qualche anno fa, che a ottobre verrà proiettato al festival della moda a Shanghai, quindi un evento molto importante, in cui la qualità era determinante.
Per il rendering a tale definizione si è reso necessario installare due schede aggiuntive sul Davinci; però alla fine il prodotto era perfetto."

All'interno della struttura milanese BAND i cambiamenti -dal punto di vista tecnico- più recenti hanno coinvolto la trasformazione di Flame dalla versione "normale" a quella Premium. È impiegato per lavori online e virtualmente è come se la facility avesse una sala Lustre in più.
La sala Davinci, oltre a essere stata potenziata è stata ingrandita e completata con un proiettore JVC, in HD. Ora -quindi- Band dispone di due sale di color grading, in pratica allo stesso livello.
Altri cambiamenti recenti sono l'aggiornamento delle release relative alle macchine Autodesk che sono attrezzate sempre con gli ultimi software.
A breve si parla di una trasformazione di Smoke in Flame Assistant per un totale di due disponibili.
Anche il reparto 3D è stato ampliato di recente e da due professionisti sono passati a quattro, sempre utilizzando Maya.
La sala audio è associata con Disk2Disk di Antonio D'ambrosio, così da potere completare le lavorazioni senza uscire dalla struttura.
Adriano Mestroni riporta: "Il nostro fatturato è in crescita e se non fosse per la crisi sono sicuro che saremmo cresciuti anche di più. Siamo sempre un'azienda di alto livello ma di dimensioni "non grandi" dato che vogliamo fermamente ripetere lo schema tipico e agile delle aziende di post di oggi.
Il personale di Band è composto da un team affiatato basato su nove professionisti stabili: due colorist, Adriano Mestroni e Claudio Beltrami, visual effects con Alberto Mantini (supervisor), Paola Boioli e Mattia Palomba che si alternano su Smoke, Flame, Flare (una seconda macchina d'appoggio a Flame) e After Effects.
Riccardo Todaro e Filippo Casale sono i nuovi arrivati nel reparto computer graphics e affiancano Rocco Guarna e Mattia Bruno in due delle quattro postazioni Maya presenti.
Siamo nati completamente tapeless e con le lavorazioni interamente su file, quindi il nostro futuro è e sarà questo.

Associati ad Unapost -Unione Nazionale delle Post Produzioni- fin dalla nascita possiamo vantare un bilancio positivo anche in questo e tutt'al più saremmo felici se Unapost potesse aumentare ancora le iniziative, per esempio creando un archivio digitale utile a tutti gli associati dal quale attingere. Potrebbe essere sul tipo della banca immagini o un archivio dei filmati per i clienti da cui gli associati possono recuperare quello che serve e quando serve, così da snellire parecchio certe procedure oggi lente.
Un altro punto interessante potrebbe essere la creazione di un punto di riferimento per stagisti e freelance. È un argomento su cui Unapost dibatte da molto, di non facile risoluzione, ma che potrebbe essere prezioso per gli associati.
Più in generale, a livello di associazione mi sento di poter dire di essere soddisfatto, dato che siamo riusciti -per fortuna, bravura e comunanza di intenti- a mantenere un nucleo piuttosto forte di associati così da rappresentare di certo la post produzione pubblicitaria italiana di alto livello e cercare di fare altri passi in avanti, magari assieme e anche all'estero.

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